GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Adriana Nisticò
Parlerò di te
Parlerò di te in riva al fiume,
affiderò i miei pensieri alle sue acque,
ma il loro scorrere
le renderà sempre diverse
e, i miei pensieri disgiunti,
raggiungeranno il mare.
Parlerò di te in riva al mare,
scriverò i miei pensieri sulla sabbia,
ma il vento li spazzerà in alto.
Le nuvole con la pioggia
li riconsegneranno a me.
Parlerò di te al mio cuore,
il mio punto fermo,
avranno il sigillo reale di felicità,
consacrato per l’eternità.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Parlerò di te” di Adriana Nisticò
Profondamente semplice e di speranza, la parola della Nisticò cerca di custodire con la parola l’oggetto amato, tenta i luoghi del divenire e i luoghi dell’essere, fino a trovare nell’amore il punto di sintesi dell’essere e del divenire, dell’eternità e del tempo, dell’inconscio e della coscienza, dello spirito e della materia al senso: il cuore è il segno per eccellenza, che apre e chiude, compie, perfeziona, suggella la tensione del desiderio all’oggetto del desiderio stesso.
Conchiglia
Su una ciclopica distesa di rena,
tra miliardi di granelli,
sta come uno scrigno dorato
una conchiglia rigurgitata dal mare
e da esso si scioglie
pur custodendo dentro il cuore
i respiri, i silenzi, le tempeste
custoditi nel tempo
in modo sacro e timoroso
per poi regalarli a malincuore
a un’anima furtiva
che incuriosita se ne appropria
per così scoprire la magia
e farsi trasportare negli abissi.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Conchiglia” di Adriana Nisticò
La conchiglia della Nisticò, come una parola, nasce dalle onde dell’inconscio, gettata sulla riva della coscienza, a donare ancora, al passante che osa il gesto prometeico del fuoco degli abissi, l’udibile e inaudito ascolto delle emozioni archetipiche e universali che precedono i suoni.