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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Adriano Mencini
Riva bianca
Seduti con le gambe penzoloni
sfioravamo col tallone il muschio
e qualche granchio addormentato.
Il flusso dell’acqua ondeggiava,
salivano e scendevano il canale
stecchini di gelato e altro.
Storie e fantasie si mescolavano
come si impasta la creta
vivendo realtà immaginarie.
Seduti sul bianco marmo
sfiorando col pensiero l’emozione,
il silenzio ci guarda e si emoziona.
Oggi molto raramente ci troviamo
seduti in riva col pensiero,
oggi l’emozione ci avvolge
come la nebbia d’autunno.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Riva bianca” di Adriano Mencini
Semplice, lenta e fluente, la parola del Mencini segue la riva nella rêverie immaginante, che dona il fertile margine di terraferma cosciente in affaccio al movimento inconscio dell’acqua corrente. Fra il sentimento che annebbia la visione e la ragione che scinde dall’emozione è questo il luogo franco della carezza connubiale, fra onirismo e realtà, che della sua creativa inestimabile ricchezza elargisce il poeta.