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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Agnese Fiocchi
Melusina
Dietro al muro di sorriso
il dubbio mi attanaglia
Paura mi frusta e orrore mi fa sua prigioniera.
Troppo perfetto, sicuro, nessuno ti vuole
Mostro.
Pece il mio cuore divenne, inghiottito dal veleno di solitudine.
Lacere cicatrici le parole ricamate
sulla pelle diafana.
Nelle lacrime dei miei sussurri, io resto
ad amarlo da lontano.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Melusina” di Agnese Fiocchi
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La parola dolente della Fiocchi celebra il valore incompreso della differenza, di fronte al sentimento di orrore dell’identità, che per affermare se stessa stoltamente nega l’alterità. Il nucleo notturno scuote la coscienza, incapace di destarsi dalla cecità dell’abitudine, che disconosce con l’esistere dell’altro, l’essere stesso, poiché solo l’alterità è il contenuto sostanziale dell’identità.