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Alessandra Contaldo

Alessandra Contaldo, Zeus.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Zeus” di Alessandra Contaldo

 

La visione onirica della Contaldo è un ricco e interessante coacervo di possibilità metamorfiche della forma aperta. L’artista genera le ombre umane dalla rappresentazione divina, come caos e molteplicità di luoghi inconsci di un unico ordine di coscienza, che tuttavia, in qualità propria di vello della barba del dio, ne costituiscono la saggezza stessa, che solo tramontando risorge alla verità.

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