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Alessandra Marangon

Autunno

Fredda è ormai l’aria nel buio mattino
fiacca è la via, ché la pioggia incessante
spersi ha i suoi caldi rumori e il suo brio

​

ma mentre noi due ci copriamo di baci
prestandoci dolce riparo al torpore
le foglie ancor verdi sui rami di ottobre
raccontano gli ultimi giorni di sole.

​

(Musica di Jonatan Repokari. 
Sablier Duo: Alessandra Marangon, 
testo e voce soprano; Maria Palma, arpa)

 

​
 

Critica in semiotica estetica della Poesia “Autunno” di Alessandra Marangon

 

Dolcemente melodica, la parola della Marangon è il tenero appiglio dei sensi al calore dell’ultimo sole prima della latenza invernale. Come le foglie a trattenersi ancora sui rami nei flebili raggi d’ottobre, le labbra degli amanti declinano del sonno il distacco iemale, in ancora verdi baci splendenti.

Autunno II

Ritornerà la pioggia

Sulle ramaglie stanche

Ritorneranno i turbini

Le mattinate bianche

 

E tu ritornerai

Tornerà il tuo stupore

Con la bellezza immobile

Di una fiamma all’albore.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Autunno II” di Alessandra Marangon

 

La parola musicale della Marangon celebra la stagione autunnale, che spoglia il significante in rubedo alla meraviglia del significato, quando la rappresentazione approssima alla volontà di verità. È il tempo di realizzazione, che reintegra ogni cosa e trasmuta la materia in spirito sapienziale, a vincere la morte nella perpetuazione rinascente.

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