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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Alex Barbanti
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Enigma delle foglie n.1” di Alex Barbanti (Alessandro BI)
L’arte sinestesica del Barbanti, in Arte Alessandro BI, formula l’enigma in qualità di parola che serba il suo nucleo notturno di senso ineffabile. La parola è foglia, schopenhaueriano velo di Maya a morire, per la reintegrazione diretta alla materia essente, di provenienza e di destinazione, a disciogliere la caducità dell’apparenza formale nel pigmento naturale e, per la sintesi di macrocosmo e microcosmo, nel tono epidermico, per l’emozione latente, estatica e universale della verità, che riconduce il molteplice nell’uno. Così è tanto vana la tensione psichica innanzi all’umbratile segreto, quanto ai sensi penetrabile.
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Enigma dei fiori n.5” di Alex Barbanti (Alessandro BI)
Magister umidus il Barbanti, in arte Alessandro BI, bagna e distilla il luogo floreale quale ricetto grembale e unitario del molteplice, nel processo alchemico che solleva la materia alla conoscenza sapienziale. Il seme di generatività così trascende nello sguardo della significazione, che immilla nella ruota iridata della sapienza del pensiero. L’artista eterna lo sfoglio dei punti di vista, che raccoglie dedalicamente insieme tutti i viaggi delle prospettive di conoscenza.
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Mistero dei fiori - contemplazione di luce” di Alex Barbanti (Alessandro BI)
Il cromatismo del Barbanti, in Arte Alessandro BI, effonde fra forma e sfondo la sinestesia del continuum, per l’evocazione di un ambiente primario di proiezione psicoaffettiva, nella memoria inconscia del vissuto archetipico d’indistinzione prenatale. Il fiore è atto che sboccia l’emozione del cuore, come la profondità inespressa a fiorire rinnovata coscienza. Il labirinto concentrico dei petali converge la molteplicità elementare nella quintessenza del suo psichismo unitario.