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Alfonso Angrisani

Altre forme di preghiera

La speranza, l’attesa, la sospensione dell’amore, l’esperienza della tolleranza,

e l’arroganza, il torto innaturale del torvo comandare,

arcobaleno difficile del navigare

per stagioni per anni che vanno vanno

come queste nuvole che scorrono

a volte leggere a volte atre e nere

 

ed è questa ambivalenza il mistero che mantiene la distanza

te lo chiedi da una vita ma solo la domanda

ti accompagna come una folle danza

 

come quando cammini verso l’orizzonte

e sai che la meta è distante finzione costante

 

ma alla fine ecco basta una umida mattina

un momento lì al confine tra buio e luce

tra prato e bosco e suoni e il resto che tace…

 

allora scopri quella preghiera sussurrata e immensa

quella bellezza che è sacra commozione

partecipazione della profonda essenza

e sai che per questo non vorresti mai lasciarla 

questa dura esistenza 

Critica in semiotica estetica della Poesia “Altre forme di preghiera” di Alfonso Angrisani

 

Confidante e familiare, in eco affabile, la parola dell’Angrisani dispiega la dialettica della vita, che resta domanda aperta, senza la sintesi conclusiva al senso, che affida alla rappresentazione nel costante rimando irraggiungibile della verità. Eppure, è nel valore della meraviglia, primo motore dell’amore per la vita, che l’uomo è sorpreso in un movimento condiviso, nella coinonia alla natura, alla congiunzione degli opposti, nella molteplicità che rinsalda all’unità: è nell’attimo di bellezza ineffabile che la domanda umana si sposa alla risposta divina.

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