22
(poesia palindroma)

Crescere puoi, sentendoti.

Palindromo Essere dall’insolito splendore,

questo esiste veramente.

Se erronea così fu, obbligata scelta,

che da catena imbrigliante diviene distruzione, triste

orpello inanimato... sei solo, adesso.

Vere possibilità sono mancate, opportunità perdute,

chiavi che si fanno gabbie.

Libere, più direzioni invocano percorsi,

se magici, fatti di sentieri dove dio è Voce. La

ascolterai, capovolta bellezza sconfinata. Tu,

immensa realtà... sei qui!

Pensaci, forza! Questa porta dolore: il diamante è cenere.

Ámati viceversa: proprio adesso già è Immenso.

Accogli strazio e gioia, Anima! Ascoltati e… cielo! Diventa!

Oppure addormentato riposa, volendo:

ma ignaro vegeti, se rimani lì solo perché… “è così”.

Così è, perché solo lì rimani se vegeti ignaro. Ma

volendo riposa, addormentato,

oppure diventa Cielo e ascoltati.

Anima gioia e strazio accogli.

Immenso è già adesso, proprio viceversa.

Ámati: cenere è diamante. Il dolore porta questa forza, pensaci. Qui sei, realtà immensa!

Tu, sconfinata bellezza capovolta, ascolterai la

voce: è dio,

dove sentieri di fatti magici, se percorsi,

invocano direzioni più libere.

Gabbie fanno sì che chiavi perdute, opportunità

mancate, sono possibilità vere. Adesso, solo, sei

inanimato orpello.

Triste distruzione diventa imbrigliante catena, da

che scelta obbligata fu così erronea.

Se veramente esiste

questo splendore insolito dall’essere palindromo,

sentendoti, puoi crescere.

Critica in semiotica estetica della Poesia “22 (poesia palindroma)” di Andrea Lodovichetti
 

Il labirinto verbale del Lodovichetti è logos seminale che conserva l’archetipica struttura palindroma, che deve essere percorsa in entrambi i sensi opposti per una sintesi superiore. L’andamento propone il percorso divino del seminatore e mietitore, con l’aratro che guida le ruote celesti, nel collegamento ermetico fra luogo immanente e luogo trascendente, per trasmutazione della materia in spirito.