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Andrea Riccò

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Ade” di Andrea Riccò

 

La scultura del Riccò partecipa della concezione semiotica del segno in qualità di soglia significante e di rinvio ad un senso primo e mai ultimo. L’uomo è nel transito dell’attraversamento, fra superficie e profondo perduto: è la maschera culturale della parola, che tenta il trasporto in presenza della verità naturale, corporea ed emozionale, nella sua irraggiungibilità piena. La forma madida e inafferrabile del silenzio e del respiro è la sinestesia accarezzata dall’artista e il luogo stesso d’origine e di morte della dissimulante voce sapienziale della rappresentazione, dell’umana verità in errore.

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