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Anna Ceppi

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Primavera spezzata” di Anna Ceppi

 

Una dolente cicatrice percorre la pelle unica del continuum dell’uomo alla natura. La Ceppi esprime la partecipazione macrocosmica universale delle disarmonie umane, a cercare una panica catarsi nel tempo ciclico di rinascita delle stagioni, perché l’eterno ritorno affida al senso, che è il legame, la relazione, la sutura delle cose.

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Soffio d'Inverno” di Anna Ceppi

 

Il soffio pittorico della Ceppi dona all’immobilità di latenza iemale il movimento d’attesa di rivelazione primaverile, dall’inconscio alla coscienza di rinascita. L’artista invita a partecipare del respiro dell’inverno, custode di un’anima di vita che non muore, archetipo d’albedo, di purificazione. È l’evento unitario di senso, che abita e vivifica ogni forma del molteplice, che dall’uno riassorge.

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