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Anna Tonelli

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Inquietudine” di Anna Tonelli

 

Superiore degli artefici, la Tonelli: architetto di luci e di ombre, di pieni e di vuoti della materia, porta al vivo rilievo delle forme, nella ricerca dell’ossatura e del movimento degli assetti. Nell’atto di composizione, degli atomi elementari di una struttura spaziale e delle loro linee di forza, presiede alla costruzione della veduta. L’artista così rivela il segreto universale dell’arte nell’intimo aderire, di moto elementare della materia e moto umano emozionale, e annuncia lo stato costituivo dell’essere nel divenire dell’andare.

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Bosco” di Anna Tonelli

L’architettura dedalica della Tonelli è opera episcopica, letteralmente che osserva dall’alto con attenzione per sapere: è la traccia del cammino del cercatore di verità, filo di Arianna, da Ananke, dalla necessità del dover essere della forma, a Pais, al gioco libero dell’essere e viceversa. In ogni lemma atomico della forma resta impigliato un nucleo notturno, qualcosa di profondo e inesprimibile, è il viaggio labirintico della gnosi per la sfida del centro di sé, per la crescita interiore. La tessitura pittorica dell’artista è un’educazione al tropismo della luce, che mostra e che nasconde, fra smarrimento e incontro, nell’azione iniziatica del ritmo, che è cosmogonia.

 

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