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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Bruno Rattini
senza titolo
Relitti accasciati
sul cadavere
di uno stagno prosciugato.
Gli occhi apatici
condannati all’inespressione
uno sepolto nel fango
l’altro fisso e lucido
nel supplizio
verso l’azzurro
due metà tra
cielo e terra.
Le branchie e la bocca
s’aprivano fino a
strapparsi
grida meccaniche
spasmi metronomici
di automi muti
in metalliche corazze.
Nemmeno il vento
passò a distogliere
la morte
tra il canneto rovente.
Silenzio diafano
di vittime sacrificali
impietoso trapasso.
Poi, stridio
più forte
di cicale.
Non seppi mai
se era
il loro pianto.
Ovunque
con tutto me stesso
cerco
boccate
di vita.
Critica in semiotica estetica della Poesia “senza titolo” di Bruno Rattini
Cruda e straziante, la parola del Rattini figura l’effort, la forza cosciente di separazione dall’inconscio di una fenomenologia del contro. L’esistenza dell’essere umano nasce nel contro-essere alle cose, nella presa d’atto del dolore esistenziale che nega il grembo originario, che lacera nel dualismo, che si esprime nel segno che esilia dal proprio essere, come un pesce fuor d’acqua, in una matematizzazione figurale a descrivere un movimento privato di senso che fa del corpo l’automa di una quantificazione misurativa, a boccheggiare istanti di vita in un destino di morte.