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Bruno Roberto Greco

Bruno Roberto Greco, Con i colori di un

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Con i colori di un sogno” di Bruno Roberto Greco

 

L’arsa pennellata onirica del Greco fonde l’infinitesimale e l’infinito. L’ordine rituale della finitudine

e della disillusione presentifica ogni assenza, alla sinestesia dei sensi nella memoria, lontano dalla coscienza del mezzogiorno, alla rêverie delle ombre lunghe della sera, quando più viva punge la nostalgia. Qualora l’uomo pacificamente accetti la sua dimensione di orizzontalità terrena, lì, nella coinonia

alla natura, ove ogni morte è corrente rinascita, la sua stessa finita immanenza si trascende,

al sentimento infinito del cuore.

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “MaternitaÌ€” di Bruno Roberto Greco

 

L’igneo olio del Greco accende la fiamma della figura all’ombra notturna dello sfondo, a sollevare la speranza d’eternità della vita, che una madre ripone con parole protruse d’amore alle labbra dischiuse del figlio, che la rinnova e la incarna. È un rituale di verticalizzazione, che trasfigura il materno al sacrale, evocato nel contorno anulare del capo, al cerchio che chiude il tempo nella perpetuazione, che afferma, eterna, la volontà di vita.

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