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Carlo Colonnello

Carlo Colonnello, L'infinito oltre il campanile.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “L'infinito oltre il campanile” di Carlo Colonnello

 

L’esposizione fotografica del Colonnello del campanile di roccia della Val Montanaia si volge all’ascolto musicale dell’armonia delle cose, quasi che gli elementi aggettanti fossero le puntine sensibili di un vinile cosmico, a risuonare l’eco infinita dell’abbraccio concentrico delle stelle alla Stella Polare. In simmetria centrale è il cuore del mondo, l’axis mundi, che raccorda il duale: il tempo all’eternità, la materia della terra all’elevazione spirituale del cielo. Il suo schema di rappresentazione ad otto cuspidi abita il simbolismo mediano di una dialettica fra quadrato e cerchio: è la tensione battesimale alla verità, al principio fondamentale, al sacro femminino, al luogo mariano e primo di fissità dell’essere, oltre il movimento del divenire. Come luce solare della notte stessa è la via dell’uomo e la salvezza.

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