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Carlo Rondinone

Carlo Rondinone, Papaveri come ballerine al vento nel grano.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Papaveri come ballerine al vento nel grano” di Carlo Rondinone

 

L’emozione fotografica del Rondinone coglie la fragilità danzante e caduca della forma, rossa e sacrificale, nel movimento imperituro e aureo del respiro della vita. La figura si eleva in tutto il suo valore connesso alla brevità, in tutta la sua bellezza, finita e parziale, nell’intimo e inscindibile rimando all’armonia infinita della totalità. La distesa naturale è invito alla proiezione emotiva e psichica dell’uomo, che commuove, che letteralmente muove insieme alla natura, per la catarsi di una finitudine, aperta alla danza dell’eternità.

Carlo Rondinone, Dopo la piena del grande fiume Po.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Dopo la piena del grande fiume Po” di Carlo Rondinone

 

La luce fotografica sensibile del Rondinone coglie la natura ribelle alla degenerazione etica dell’uomo, che abbia rinunciato all’originaria coappartenenza essente, fra sé e altro, fra sé e ambiente, fra sé e verità. I naufraghi filari di pioppo sono l’invocazione simbolica della necessità di nuova sintesi degli opposti. La voce tremula dell’albero è accoglienza e trasmutazione del dolore, nell’albo tempo del movimento eterno di rinascita e lungo l’asse del mondo, che invita a ritrovare il suono divino unitario dell’uomo.

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