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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Caterina Gianuizzi

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il grande pino” di Caterina Gianuizzi
La pittura poetica della Gianuizzi è ricerca della visione dell’oltre, in un atto di fede. Cangianti, le fronde del pino sono occhi al mondo, sparse espressioni accigliate di tensione, eco d’amore, di domanda in attesa. L’artista apre mutevoli prospettive improvvisanti, fra meravigliati incontri della verità e rovesci d’ironia:
è la libertà della vita, che incontra la necessità di un senso superiore e materno,
a redimere dalle nubi della finitudine dello sguardo.

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Ecco l'Agnello di Dio!” di Caterina Gianuizzi
La definizione segnica della Gianuizzi imprime il carattere finito ed indicale dell’umano al divino. L’uomo è l’interiezione, la gioia meravigliata della domanda in tensione di ricerca, colto e sorpreso dalla risposta della verità. Cristo è la carne del sacrificio per la vittoria sulla morte nell’amore, allora l’uomo è segno incompiuto e incamminato, fatto della sostanza dell’incontro e della relazione, del significato che instrada ad abitare il divino.

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Studio da Gesù Portacroce di A. Van Dyck” di Caterina Gianuizzi
Lo studio del Cristo Portacroce della Gianuizzi sembra voler immediatamente seguire e redimere l’istante di sofferenza tutta umana dell’opera del Van Dyck, portando a compimento l’intenzione di un senso di elevazione e di distacco dallo sfondo materiale, in direzione di una quiete e di una compostezza spirituale, nella coscienza assoluta e universale del senso, nella quintessenza divina del sacrificio elementare.