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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Claudia Manuela Turco (Brina Maurer)
Mileto, il primo cane
Ondeggia al vento
– pendolo immoto –
cadavere di cagnolino
carcassa di bambino
impiccato da quelle stesse mani
che, giunte in preghiera,
piegano le ginocchia
dinanzi alla croce.
Sarà una donna,
a recidere la corda,
e a procurare,
senza misericordia,
il tonfo, poco dopo.
I rami scheletrici del pero,
spogliati a lutto di ogni foglia,
trattengono frutti dimenticati
accanto a Mileto,
quasi a proteggerlo,
a rassicurarlo.
Ha varcato la soglia segreta,
inaccessibile ai padri padroni.
Capricci di Goya
Capricci di guerra
Capricci di donna
ormai appartengono a uno zig-zag di rami.
In una bufera di pelo e cuori
Neraneve è la sola a non dimenticare,
coagulo acerbo e spina non vista,
emorragia d’acqua e sangue,
nipote rinnegata
che ha ricreato in vitro il suo DNA.
Ma Mileto non rivedrà le foglie d’autunno,
divenute labbra scarlatte
in suo ricordo,
sullo scarno pero.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Mileto, il primo cane” di Claudia Manuela Turco (Brina Maurer)
Cruda e pregnante, la parola della Turco è partecipazione a un dolore luttuoso dal valore filiale. Da un’esperienza individuale, la poetessa trasporta alla dimensione panica di un vissuto universale, abbracciato e compreso dagli elementi e dal sembiante materno della natura stessa. Proclama anch’essa accorata l’impulso anonimo d’ira e sofferenza, tanto intesa da scindere lo spazio dal tempo, per gridata emersione a coscienza e per eco d’amore basciante, all’eterno ritorno della stagione.