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Claudia Plata

Lettura

Senza nome e senza volto
trovo l’uno e vedo l’altro
nello specchio della carta.

È così facile
essere battezzati
dalle parole
di uno sconosciuto.

 

Critica in semiotica estetica della Poesia “Lettura” di Claudia Plata

 

 Piacevole, la parola della Plata è invito al ritorno originario, che spoglia l’identità all’anonima vita vivente, alla matrice vitale a fondamento dell’essere, alla deità, all’ineffabile abbraccio collettivo grembale, che precede il nome, l’identificazione e il ruolo comunitario. Il rituale profondo di lettura invoca e celebra, come formula magica, il nome, a far conseguire la cosa, poiché parola è mythos, racconto cosmogonico d’uomo e di mondo. Il nome è catarsi di rinascita della vita diretta inconscia in vita riflessa cosciente e desiderio che riapre, tutta nuova, la corsa dello sguardo.

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