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Claudio Bentivegna

nei tuoi silenzi...

è nei tuoi silenzi che ti chiedo di tacere,

nel tuo non esserci, non apparire, non apparirmi...

spengo una luce

che timida mi osserva da dietro una porta;

quella che mi conduce ai tuoi sogni e nel vederti di nuovo, d'incanto

la mia stanza si tinge e chiede urlando il tuo nome...

mi defilo tra una nuvola ed un'altra,

raccolgo le ombre che camminano accanto ai miei ricordi,

voglio viverti nell'istante in cui tu guardi la mia anima...

Critica in semiotica estetica della Poesia “nei tuoi silenzi...” di Claudio Bentivegna

 

Delicata, sospesa e potentissima, la parola immaginante del Bentivegna apre alla sinestesia della continuità fra presenza e assenza dell’oggetto d’amore. Profondo, il gioco a ritroso del poeta, dalla soglia della rappresentazione alla volontà di verità, è al simbolismo che ritrova la fremente presenza dell’assente: gli occhi nella luce, la bocca di una stanza al suono del nome, fino alla meravigliosa catarsi al sipario palpebrale delle nubi, a vanire ogni visibilità segnica, a fruire dell’unicità vera dello sguardo irriflesso, diretto, interiore.

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