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Claudio Torino

Claudio Torino, Sensualità e Sessualità.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Sensualità e Sessualità” di Claudio Torino

 

I dedalici labirinti del Torino sono flussi lineari che legano sensorialmente il corpo femminile all’architettura edile. L’irradiazione melodica è libera apertura dell’identità all’alterità, in un rito dionisiaco di rottura del confine, della norma e della definizione adusa e cosciente, per un sentire anonimo, plurale e pulsionale inconscio. È l’eros dei sensi in sinestesia il luogo di verità in un processo di sublimazione alla conoscenza: l’estasi è catarsi all’indistinzione di un unico essere. L’investimento psicofisico e creativo dello spazio è ricerca della sutura della distinzione delle identità e delle cose, per l’eden primario dell’infinito di sé nel continuum all’ambiente e all’alterità, tutta da abitare. 

Claudio Torino, Diabolik and Eva Kant in Venice.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Diabolik and Eva Kant in Venice” di Claudio Torino

 

Il flusso labirintico notturno del Torino omaggia la fusione della coppia complice, che scioglie la forma solida della norma sociale e vive la libera apertura dell’identità all’alterità e alla pluralità naturale ed istintuale. Lo stato emotivo è in crescendo, per la catarsi all’indistinzione, per la partecipazione alla matrice erotica e vitale a fondamento dell’identità, che trova l’apice di rivelazione nella figura della pantera nera, simbolo del novilunio, dell’oscurità della morte per la rinascita.

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