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Compagni di strada

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Itaca” di Artisti Associati Compagni di Strada

Maria Grazia Lunghi e Calogero Carbone

 

Il precipitato di memorie dei Compagni di Strada è sinestesia ruvida dell’agone di un vagito neonatale, di un’alba nuova del sapere: è coraggio di superare i limiti della coscienza per il mare dell’inconscio, ai fini di un proprio rinnovato e meravigliato approdo all’isola della conoscenza, ad una nuova Itaca. Il kavafisiano viaggio, che sia lungo e che tutto porti dentro al sentire, non aspetta ricchezze, perché il viaggiatore è ricco dello stesso cammino, dello stesso tendere in apertura al mondo, perché il vero valore dell’essere è il senso, che nulla getta mai, ma tutto ricontestualizza e condivide, reintegra, rielabora, per il divenire degli occhi e dei saperi ai mattini d’estate della coscienza.

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