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Cristiana Verbigrazia

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Orme di Feronia” di Cristiana Verbigrazia

 

Adamantina, l’impronta pittorica su ceramica della Verbigrazia è atto rituale di eternazione divina della caducità della forma di vita nel tempo. L’orma è ciò che resta del passaggio transeunte e l’artista è volta ad afferrare l’inafferrabile ala del respiro della natura, partecipandone l’essenza. La vite supera la dimensione ctonia dell’ombra in acqua preziosa di vita che non muore.

Cristiana Verbigrazia, Il peso della vita.jpeg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il peso della vita” di Cristiana Verbigrazia

 

Le bianche ceramiche smaltate della Verbigrazia sono micromondi di meraviglia inesauribile. Le situazioni esterne sono immediatamente riconducibili a vissuti interiori, poiché è il senso dei sentimenti il soggetto di ogni rappresentazione. L’ironia etica dell’artista misura il peso della vita: il forziere di un uomo di materia e di sapere resta sempre vuoto: quale sia la ricchezza conquistata, l’onere del vero valore è solo del cuore.

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