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Mistero dell'Albero Immortale

Daiana D'Orazio

IL VENTO SULLE GUANCE

​

 

Non voglio maturare la mia spiga troppo presto
La signora con la falce arriverà
E mi porterà
Nel granaio dove polvere sarò
Dove libera volerò nel vento
Che sfiorerà le guance rosse delle mie donne.
Porteranno la loro mano sul volto
Per sentire
In un alito d’aria la mia presenza, nel ricordo.
Dolce il loro profumo
Ora che son bimbe
Mi donano la mia innocenza persa
Mi fan felice nella loro felicità
Che pretese non ha.
Vivrò ancora con un loro gesto, un movimento
Forse nei loro giorni che furono i miei
Nella loro carne, nel mio ventre
Attraverso loro, le mie essenze
Nel vento, sulle guance

Critica in semiotica estetica della Poesia “Il vento sulle guance” di Daiana D'Orazio

 

In una delicata e commuovente carezza aerea, la parola della D’Orazio supera la contingenza spaziale e temporale, vince la dimensione caduca dell’uomo nella sinestesia di sé ai luoghi elementari del mondo sempiterni. La donna è generatività: quella diretta della filiazione e quella indiretta del significato, che permane oltre la morte della forma, nella rinascita di vita e nell’inesauribile alimento di meraviglia della coscienza, mai perduta, sempre ritrovata.

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