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Daniela Costantini

Le stelle le regala il cielo…

T’ho incontrato 
in una notte ricamata di stelle.
Le stelle le regala il cielo,
ma in quella magica notte
il cielo decise 
di regalarne due proprio a me…
Le vidi… 
erano i tuoi occhi che penetravano i miei
e rimasi incantata da quello splendore.
Vidi in loro frammenti di luce,
percepii la lieve carezza del vento,
sentii la carezza dell’onda del mare
riscaldata dal sole.
Vidi in loro i colori più belli del mondo,
pensai al colore dell’oceano
e all’intensità delle sue onde impetuose.
Mi persi in loro…
compresi di aver incontrato il sogno
a lungo sognato.

 

​

Critica in semiotica estetica della Poesia “Le stelle le regala il cielo…” di Daniela Costantini

 

La parola romantica della Costantini si nutre dell’amore panico, che partecipa della continuità ai quattro elementi della natura, che proietta il microcosmo del sentimento nel macrocosmo universale, così che anche la memoria e la finitudine del luogo umano sconfinano all’immemoriale del continuo sussistere eternamente accadente, del qui da sempre, per cui la conoscenza dell’oggetto d’amore è la meraviglia del riconoscimento senza fine e della profonda riconoscenza.

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