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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Daniela Mortillaro
Anima di burro
Ti ricordo in fondo al corridoio
con le guance paffute e pallide.
Inerte, urlavi la tua disperazione
che a nulla serviva per evitare
la furia che si riversava addosso.
Io bambina, guardavo impaurita
attraverso la porta socchiusa
e stringevo
forte i pugni... così talmente
forte che i segni
restavano addosso per ore.
Il tuo pianto divenne il mio…
indossai così una corona di spine
di cui nessuno si accorse mai.
Mascherai con il sorriso
i giorni della vita…
dalle sfumature variopinte
e grottesche.
La mia Anima sembrava
di burro e si scioglieva
nei tuoi abbracci
rari e un po' indecisi.
Ora, che è troppo tardi
vorrei donarti i miei anni
conditi con miele
mentre nel vento muore
la mia voce
sussurrando il tuo nome…
Mamma!
Critica in semiotica estetica della Poesia “Anima di burro” di Daniela Mortillaro
La parola in dedizione assoluta della Mortillaro supera le contingenze spaziali e temporali, è il filo senza recisione che lega il luogo materno al filiale, è il sostrato valorale che alimenta la dimensione indiretta della significazione, che permane eterna oltre la morte. Il luogo di una madre resta nella sua dimensione precategoriale e irriflessa, nella memoria immemoriale dell’indistinzione primaria, che si riversa nel grembo di continuità della natura.
Vento del sud
Nelle notti d’estate
ascoltavo lo sciabordio
delle onde
che delicatamente
accarezzavano l’anima.
Vidi l’amore svanire
come un soffio ed
ebbi nostalgia
del mondo...
della casa natia.
Scrissi allora un canto
alla vita, che stanca
rispose danzando.
Forse fu il mare o
il vento del Sud
che portò alla memoria
il profumo del pane caldo
e del gelsomino.
Sopraggiunse
a passo felpato
la pace
come una
preghiera…
Come una preghiera.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Vento del sud” di Daniela Mortillaro
La parola dolente della Mortillaro supera in sinestesia lo spazio, il tempo e la materia, a trovare nel vento il respiro unitario dell’anima del mondo. È la partecipazione al movimento di una preghiera fidente della risposta esaustiva, senza mancanza, senza distacco, senza perdita, senza rimando di senso, in un attimo di pace, che accoglie e che trascende il molteplice nell’uno.