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Davide Zanette

Davide Zanette, Al sicuro.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Al sicuro” di Davide Zanette

 

Il sonno scultoreo profondante del Zanette è luogo franco, spazio di possibile autoinvestito, dimensione transizionale fra sé e non sé dell’infante, che apre i suoi confini identitari al giaciglio del sogno. La definizione della figura si perde nell’indefinito smarrimento, in fede della soluzione all’ambiente grembale di contenimento sicuro, di continuità dell’amore, a rinascere al mattino, dal principio di piacere, nel compiacimento, al principio di realtà.

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