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Eka Rukhadze

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Alter ego” di Eka Rukhadze

 

Le apparizioni immaginifiche e fiabesche della Rukhadze irrompono in assoluta libertà dal grembo gestante dei sentire, al bisogno primario di apertura e di continuità all’altro. La forma, all’artista, è la diretta risultante delle attestazioni confidenziali delle pulsioni intime, erotiche e profonde, dal richiamo regressivo e incantatorio. Il corpo tonico e nodoso, partecipante della natura stessa, si carica delle qualità combustibili del legno, per costituirsi del presente progressivo della soglia della rappresentazione del sogno, che precede la sintesi all’ardenza irriflessa, al sentire esteso e sensoriale.

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