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Emiddio Aloia

Dovrei richiedere

Dovrei richiedere

a chiunque ho dedicato

le mie parole

 

Quelle parole che ho

scritto pensando e sentendo

i miei sentimenti

sinceri più che puri

 

Rivoglio le mie

parole fraintese,

ostacolate, segregate

e messe in discussione

dai comportamenti

 

Perché è mio il senso

e la musicalità,

ma tante le interpretazioni

Critica in semiotica estetica della Poesia “Dovrei richiedere” di Emiddio Aloia

 

Dalla poesia dell’Aloia emerge, fortemente, l’esigenza del ritorno della parola alla casa del senso. L’autore, con generosa esondanza, dona la propria parola al lettore, in una dimensione di sincerità, fra meraviglia e paradosso, oltre la falsa purezza dell’opinione costituita e assolutizzata come unica oggettività possibile e la apre al divenire dell’alterità e al tempo. Questa stessa generosità richiede un riconoscimento al lettore, un ciclico superamento dei significati relativi alle pratiche sociali in uso, presto maschere concrezionali di pregiudizio, e un ritorno alla dimensione archetipica del senso, senso nascente dalla musica dell’emozione, così propria e insieme così universale, oltre ogni cultura e differenza.

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