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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Erich Kovar
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Endlos” di Erich Kovar
Il simbolismo del Kovar configura la prigionia nevrotica nella gabbia dorata della coscienza, per un processo apotropaico di allontanamento dalla paura inconscia del contagio. È un meccanismo umano di difesa nella scotomizzazione del luogo inconoscibile dell’inconscio, fonte di angoscia psicotica. Eppure, la solitudine della coscienza è monadica e mendace, tenta un adattamento degenerante e illusoriamente salvifico, nella spirale di moltiplicazione continua, ossessiva, compulsiva, di nevrotici e sterili pensieri inarrestabili, di allontanamento, di sottrazione.
Criticism in semiotic aesthetic method of the artwork "Endlos (Without end)" by Erich Kovar
Kovar’s symbolism configures neurotic imprisonment in a golden cage of consciousness, through an apotropaic process of detaching from the unconscious fear of contagion. It is a human defense mechanism in the scotomization of the unknowable sphere of the unconscious, a source of psychotic anxiety. Yet, the solitude of consciousness is monadic and mendacious; it attempts a degenerative and illusory redemptive adaptation in the spiral of continuous multiplication, both obsessive and compulsive, of neurotic, sterile, unrelenting thoughts, of distancing, of subtraction.
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Prof. Tony Brophy’s translation
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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Planet Erde” di Erich Kovar
L’arte simbolica del Kovar denuncia il degrado del pianeta Terra, che segue all’intervento schizoparanoide dell’uomo, che proietta le proprie emozioni negative, che rinnega l’alterità, che rompe l’armonia universale del vivente nella scissione delle forme di vita, umana, animale, vegetale, costringendo alla sottomissione e alla prevaricante prigionia le differenti specie, dalle quali egli stesso deriva. L’ontogenesi infatti ricapitola una filogenesi, a contenere le immagini originarie e metaindividuali dell’evoluzione del vivere, rinascenti in ogni individuo. Eppure, la modernità costringe ad un tempo lineare e progressivo, verso la realizzazione del progresso evoluzionistico, dannosamente teso a rimuovere l’inconscio collettivo, per l’esaltazione parricida di una coscienza avanzante e inarrestabile.
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Illuminati” di Erich Kovar
La suggestione simbolica del Kovar interroga sull’impossibilità di raggiungimento della libertà di pensiero in condizioni di dipendenza psicoaffettiva. La dipendenza è uno stato degenerativo dell’uomo che contrasta lo sviluppo identitario in qualità di soggetto agente e pone l’uomo nella subordinazione di oggetto agito, di complemento oggetto di una coscienza esterna e coercitiva, che include ed esclude, senza riconoscimento e riconoscenza per la differenza.