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Fabio Vaccari

Ode alla luna

Eccentrico eclettico, eternamente incompiuto.

Attratto e distratto da malizie e speranze.

Prigioniero di un corpo ogni giorno più lento,

sogno e temo, odo e vedo, godo e peno.

 

Nella quieta notte d'un tratto trasalgo,

mi riscopro lucido e sveglio, vitale.

Il chiaro sguardo incontra l'oscuro.

Mi giro, respiro, scorgo la luna e ammiro.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Ode alla luna” di Fabio Vaccari

 

La parola del Vaccari guarda alla mancanza costitutiva dell’uomo, alla contraddizione, alla distanza di un eccentrico altrove da essere, al rimando implacabile e all’alterità irriducibile. Eppure, è inesauribile la meraviglia del riflesso lunare, come della parola, che nella luce seconda e riflessa dice, fra inconscio e coscienza, il senso di sé e delle cose.

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