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Fiorenzo Briccola

Risveglio

Alberi con rami spogli

riflettono come in un caleidoscopio

il colore grigio dell'inverno

e quello arancio, attesa della primavera,

mentre il sole riscalda il giorno

risvegliando candide foglioline verdi

pronte a sbocciare e librare

inventando nuove tonalità

di cui nutrire gli occhi e il cuore.

 

Un tocco gentile quel fiorire

della natura

che si veste di cromature sgargianti

come fosse un ineffabile disegno

fatto a matita

dipinto su una tela pittorica

guidato da una semplice mano

precisa

nel gaudio del giorno.

 

Le giornate diventano più lunghe

e si inebriano di una luce dorata

(come nella giungla guatemalteca)

che avvolge il tramonto di puro romanticismo,

mentre d’improvviso giunge la sera

trasportando ogni singolo atomo di energia

dentro il canto del firmamento.

 

E come una magnifica Sinfonia

arriva, tanto atteso,

il puro sentimento della notte

che come un'arpa emette nuovi suoni,

avvolgendo di letizia gli occhi del mondo

che esprime i propri sentimenti...

nel creato.

 

​

Critica in semiotica estetica della Poesia “Risveglio” di Fiorenzo Briccola

 

La parola pittorica del Briccola libera le cromie del sentire in armonia alla vibrazione macrocosmica. È un profondo presentimento di primavera di rinascita, sottesa nella latenza dell’inverno, in un gaudio universale, udito in sinestesia nelle corde della luce, dal nero all’oro e dall’oro al nero, in eterno ritorno d’assoluto.

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