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Francisco del Moral Manzanares

Ringraziamento

(Come vorrei stringere la mano
tenendo il pennello). Raquel Lanseros

 

La misura perfetta del cervello,
l’abilità inaudita
di quel primo pollice opponibile,
il dominio del fuoco,
l’espressione del simbolo
sulle pareti sgombre delle grotte,
la consapevolezza di essere e morire
e il conseguente rito funebre,
l’abile utilizzo di utensili diversi...

​

Fra tutte le pietre miliari della storia
dell’essere che ogni giorno rappresento
ringrazio oggi di più
quel sollevarsi sicuro sopra il mondo
per scrutare l’orizzonte,
allontanare dalla terra gli organi vitali,
liberare le dieci dita delle mani,
rinforzare le gambe
e modellare i muscoli robusti della schiena.
Dominare lo spazio girandosi sul torso
e poter scegliere
il senso del cammino.

​

Se fossi sicuro di chi devo ringraziare,
gli sarei eternamente grato.

​

 

Agradecimiento

​

(Cómo me gustaría estrechar la mano
que sujeta el pincel). Raquel Lanseros

​

El tamaño perfecto del cerebro,
la destreza asombrosa
de ese primer pulgar opositor,
el dominio del fuego,
la plasmación del símbolo
en las paredes yermas de las cuevas,
la conciencia de ser y de morir
y el consecuente rito funerario,
el uso habilidoso de herramientas diversas...

​

Entre todos los hitos de la historia
del ser que represento cada día
hoy agradezco más
ese elevarse cierto sobre el mundo
para otear el horizonte,
alejar de la tierra los órganos vitales,
liberar los diez dedos de las manos,
fortalecer las piernas
y modelar los músculos robustos de la espalda.
Dominar el espacio girando sobre el torso
y poder elegir
la dirección del movimiento.

​

Si estuviera seguro de a quién agradecer,
le estaría eternamente agradecido.

​
 

Critica in semiotica estetica della Poesia “Ringraziamento” di Francisco del Moral Manzanares

 

Cultrice e grata, la parola del Moral Manzanares omaggia l’iter psicofisico evolutivo dell’uomo, che dapprima è parlato dalla lingua universale del grembo e della natura, come strumento musicale che risuona di ogni accadimento esterno e poi modula fonicamente il vissuto emotivo e tonico in parola, per la comunicazione. In riflessologia fra bocca, mano, corpo e mente, dalla proiezione di sé alla madre e alla materia, arriva al distacco e all’elevazione. L’esplorazione spaziale si evolve dal desiderio dell’essere contenuto, verso il desiderio di orientamento, di scelta, di coscienza, di definizione: l’uomo evolve a sua volta a contenere nel linguaggio la realtà.

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