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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Gabriele Prignano
Visioni
​Se tua voce non odo
tremo e fremo
e come nebbia
improvviso si disfa mondo mio
cielo scompare
e colori e luci non vedo
né profumo di seno tuo adorato
né voce
di cuore palpitante e amante.
Ma perché se ti allontani
rose e gigli muoiono?
perché le ginestre piangono
né più raccontano favole
aceri e orchidee?
Inafferrabile sorge
luminosa ombra
da dissodata terra
e acqua si fa e fonte
e schizzi di fuoco folle
e vento impazza
né ha più pace il mare
stizzito vomita pesci e coralli
e nelle mani del vento
adoranti corrono ai tuoi piedi
e muoiono
albatros e gabbiani
e scivola ombra
in arido suolo
si immerge e va.
Ma, amore,
sei forse tu l’ombra?
Sei tu l’ombra, dimmi?
Critica in semiotica estetica della Poesia “Visioni” di Gabriele Prignano
Roteanti i versi romantici del Prignano, il cui amore esonda la finitudine della forma dell’esistere e investe una cosmogonia. Unica ipotesi di vita del mondo è la presenza dell’amata, la disperazione ricrea dalle forze elementari un universo indignato e tramontante a misura di un’assenza, per l’elargente compensazione ultima della follia amorosa, che dalla potenza inconscia ingoia i sensi tutti in una illusoria verità di creato ricongiungimento al suo assoluto amore.