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Gaetano Piro

Gaetano Piro, Volto di Uomo.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Volto di Uomo” di Gaetano Piro (alla memoria)

 

La scultura del Piro esprime la sensazione delicata di meraviglia, stretta nel movimento in chiasmo fra senziente e sensibile: è l’uomo che vicendevolmente sente di sé nel sentire dell’alterità, che supera l’orizzonte formale nella sinestesia profonda dei sensi, a rinascere di sé dall’indistinzione. È la carne merleau-pontyana di uno spazio percettivo coessenziale, è l’intima cosmicità della poetica bachelardiana, è il ricoeuriano riconoscimento mutuale della riconoscenza. Il maestro presenta una bellezza apollinea, efebica e ideale, che trascende la materia, per celebrare la spiritualità del sentimento.

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