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Georges Maestroni

Quando immobile, bianco

Quando immobile, bianco

sulla sabbia come una pietra

stanco

 

lividi giorni

ti dedicherò

e lente notti

e neri silenzi

 

Solo resterà

inutile pena

un fiore vecchio, un segno

sull’umida rena.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Quando immobile, bianco” di Georges Maestroni

 

Lenta e discendente, la parola profonda e solitaria del Maestroni segue il dinamismo vanificante dell’esistenza. Unico tempo di realizzazione dell’uomo al poeta è l’ineffabilità della stasi, il ritorno che reintegra la vita alla provenienza immemoriale dal mondo minerale inorganico. Della sostanza vacante della dedizione e dell’impermanenza del transito, l’uomo non è che il vano gesto, dolente e innamorato, del dono di se stesso a compiacere il silenzio.

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