top of page

Giacomo Minella

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Danzatrice al chiar di luna” di Giacomo Minella

 

L’espressione del Minella è densa, materica, carica, presente. Il gesto pittorico è enfatico, diretto e immediato, perché la rappresentazione notturna, sul vertiginoso e onirico squilibrio prospettico, apra in medias res alla verità della materia emotiva nel piacere sensoriale, che avanza, che sovrasta e che travolge, come flutto inconscio, la figura al desiderio.

Giacomo Minella, Note nella notte.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Note nella notte” di Giacomo Minella

 

La fiabesca elementare magia pittorica del Minella è sinestesia, declino progressivo dell’equilibrio prospettico e del discernimento sensoriale, nel placido deliquio al grembo acqueo, culla dell’indistinzione di sé e d’altro: allora note e luci coincidono ed è meravigliosamente audibile lo spartito acceso della veglia alle finestre, sulla pelle calda delle case.

Giacomo Minella, Lo studioso.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Lo studioso” di Giacomo Minella

 

Il caldo fulgore intimo degli oli del Minella rischiara lo studioso e, propriamente, ‘colui che tende con desiderio acceso, per riuscire’. Una verticalizzazione dell’amore per la conoscenza fa dell’uomo una candela ardente. Ogni segno riassegna una corrispondenza e consegna ad un nuovo tendere aperto. In una sintesi della contraddizione elementare ignea, fra sacralità e dannazione, il Prometeo studioso si sospinge a sapere, nel superamento di se stesso, a rubare dell’ulteriore. Il calore è introversione e viaggio iniziatico di approfondimento, fino alla nigredo alchemica dell’identità, che fenice rinasce nell’aurora dalle proprie ceneri, per la ciclica eternità del vivere. Abitante del fuoco, l’essere non è mai meramente pensiero, è sempre anche immaginazione, nuova ipotesi di sé e del mondo, braciere di possibili, ove tutto incessantemente si ricrea.

Giacomo Minella, Donna con fascia nei ca

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Donna con fascia nei capelli” di Giacomo Minella

 

I ricetti oleocromatici del Minella sono grembi acquei e femminili di rinascita, dalla concentrica attenzione di uno sguardo alla catarsi di una percezione estesa, che mesce spazio interno ed esteriore. Le perle non sono meramente indossate, ma nascono da una profondità valvare di struggente sentimento vitale. Il continuum al mondo rivela la metamorfosi della materia in una cauda pavonis: la ruota iridata della sapienza del pensiero, che gioca nei colori con la totalità delle meraviglianti prospettive divenienti della vita.

Giacomo Minella, La sognatrice.JPG

Critica in semiotica estetica dell’Opera “La sognatrice” di Giacomo Minella

 

La potenza ignea della figura del Minella è la scintilla siderale che accende il sogno, dal microcosmo di una perla, che trasfigura un abissale grano di dolore in un prezioso fulgore emerso allo sguardo di coscienza, alla crescita della fillotassi della vita e al macrocosmo dell’avviluppo e dello sviluppo della spirale aurea, a scorgere i segreti della proporzione umana alla divina, per la visone onirica del nuovo principio di un’armonia universale.

Giacomo Minella, Il rifugio.JPG

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il rifugio” di Giacomo Minella

 

Asilo del fuggire diurno in divenire è letteralmente il rifugio del Minella all’eclissi, al deliquio di luce in abbandono, in mancamento, in nascondimento della riflessione, che attinge al segreto profondo della dimensione irriflessa dell’inconscio. La figura di donna si raccoglie al grembo naturale e al grembo fisico, in tenera allusione al candido fiore ascosto, a riunire, in sogno sublimato, il dualismo di sé e d’altro in unico oggetto d’amore.

Giacomo Minella, La pianista.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “La pianista” di Giacomo Minella

 

In musica, i colori del Minella sono al grembo della più impalpabile delle arti, che rifonde la donna alla volta notturna. L’eternità, fluida, si riversa nell’istante di vita e apre in un fiore la cauda pavonis. È il vortice di vertigine iridata della sapienza dello sguardo, che immilla la primavera dei punti di vista, a cogliere infiniti i viaggi di conoscenza, nella saggezza fremente, che attinge al senso universale delle cose.

Giacomo Minella, Compressione spaziale.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Compressione spaziale” di Giacomo Minella

 

La connessione intima fra la figura femminile e l’elemento lunare del Minella esprime il carattere in potenza, che anela alla realizzazione attuativa, che è riflessione e mancanza in rimando all’aver da essere, a superare la forma contingente nella dimensione originaria e ultima di pienezza coessenziale al mondo.

© 2014-2024 by Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea

created by Antonino Bumbica - Fulvia Minetti

bottom of page