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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Giancarmine Fiume
Se queste fossero le mie ultime parole
Se queste fossero le mie ultime parole
io le scriverei al rallentatore
tra i raggi di sole che sollevano il mio viso
fino all’ombra dei corpi stesi sui muri
affinché, nei germogli dei giorni a venire,
tu riesca ancora a sentire il mio tiepido sorriso
lambirti, d’amore, nel vento le ciglia.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Se queste fossero le mie ultime parole” di Giancarmine Fiume
Sensoriale e sinestesica, la parola del Fiume apre la morte alla promessa di vita, nel continuum irriflesso dell’azione, che ricongiunge il soggetto all’oggetto, l’uomo alla natura, a colmare la tensione del significante al significato, nella sizigia di coscienza ed inconscio, ove il tempo ineluttabilmente ritorna nella ciclicità delle stagioni, per l’eternità del vivere nell’unità della totalità che la sostanza stessa dell’amore ricongiunge.