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Giovanna Nosarti

Come una pianta di senape selvatica in mezzo ai binari

Come una pianta di senape selvatica

– in mezzo ai binari –

sognando prati dove – l’andirivieni –

delle stagioni è nell’ordine delle cose

dove il posto assegnato dal caso

ha la congruità – rassicurante –

dell’inizio e della fine

senza l’incertezza – destabilizzante –

dell’esistere altrove

fuori dal posto stabilito dall’ordine

che – reclamiamo incessantemente – nel disordine

dell’esistenza.

 

L’illusione è in quel verde gagliardo

– nel fuori luogo della stazione –

che sfida senza alcuna pretesa – la meta –

chiusa nelle destinazioni delle valigie consunte

o nell’ipertecnologia delle compatte che promette

un’eternità a buon mercato di resistenza agli urti

– col vaticinio di un certificato d’eccellenza –

 

L’illusione è una pianta – sbocciata all’improvviso –

in mezzo ai binari a – sfidare – la vita ­

fino alla prossima manutenzione delle rotaie.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Come una pianta di senape selvatica in mezzo ai binari” di Giovanna Nosarti

 

La profonda potenza ironica della parola della Nosarti rappresenta metaforicamente la condizione umana costitutiva di dislocazione, la dimensione eccentrica dell’altrove, il luogo erroneo della verità nella coscienza del dolore. La pianta di senape selvatica è un potenziale rimedio d’illusione solare contro gli stati di tristezza e di depressione della riflessione, è una crucifera che apre quattro petali a croce, in attesa di sacrificio della forma materiale, per la trasfigurazione.

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