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Giovanni Teresi

Sguardo nell'ignoto

Potrei cercare dietro il temporale
negli umori cupi di ombre alla deriva
in verticale oltre i limiti del vento
dove il bagliore intangibile
diventa desiderio.
Potrei accendere le polveri
quando ogni giorno successivo
consuma e rimuove vecchi giochi
senza sapere come finirebbe,
guarderei senza capire
il tonfo che decapita
le antiche statue del trionfo,
i volti bruciati e anneriti 
da derive cadute
in retromarcia sulla Storia.
Saprei coabitare
con i dilemmi irrisolti
e le certezze revocabili
ma lascerei lo spazio
per nuove domande
e poche parole
per saziare di silenzi
le mie veglie.
So che soffierò le mie ferite
osservando il cuore
di chi non fa rumore,
lo sguardo del randagio
che recita preghiere
senza dirti nulla del suo pianto.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Sguardo nell'ignoto” di Giovanni Teresi

 

La parola coraggiosa del Teresi si sospinge nel condizionale del desiderio, fuori dell’abitudine, oltre il visibile, al di là delle certezze, a superare l’affermazione salda della coscienza per sospensione nella domanda dell’inconscio, a lambire le ferite nel silenzio dell’ineffabile.

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