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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Giulia Quaranta Provenzano
Corridoio
Odori e profondità
nella narcosi di detersivi
densi di schiuma.
Teche rosso brillante
e vetro: son trasparenze
di tonno, bare (sinistramente) lucenti.
Tu non conosci che gote smunte
o accaldate, il ronzio di api
dal fragile ventre d’ambra.
Se contassi il numero di passi,
lo sfiorarsi appena e l’ignorarsi delle mani,
sguardi appesi a brevi - mancate tangenze
stileresti, stilerei non altro che geometrie di dolore.
Dolore negli angoli d’ombra
tra spiragli e divergenze,
linee esatte e rette
parallele.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Corridoio” di Giulia Quaranta Provenzano
La parola fredda e spezzata della Quaranta Provenzano spinge, in medias res, nella corsa della modernità: è denuncia della degenerazione dell’umano e della disarmonia al mondo naturale. Più il dolore è rimosso, più sovrasta la persona nella mancanza di contenimento, di contatto, di riconoscimento delle relazioni, lungo la solitudine della retta del divenire, fin quando non abbracci la curvatura di senso, il ritorno, la memoria, il tempo a cerchio dell’essere.