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Giuliana Guerrini

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “In attesa” di Giuliana Guerrini

 

La disinvolta maestria figurativa della Guerrini cela, dietro l’elegante apparenza estetica, la profondità filosofica della semplicità della vita. Il luogo del divenire è l’umana attesa dell’essere e tuttavia non è mai l’essere il luogo dell’uomo, ma il paradosso dell’attimo che tange l’argine intatto di scorrimento, la coscienza fuggevole per sinestesia dei sensi di un movimento inconscio e ineffabile, il cui il riflesso è mai esaustivo. Eppure, la filiazione è senso: la nascita di nuova forma di verità.

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Intime trasparenze di Giuliana Guerrini

 

La delicatezza espressiva della Guerrini, superando l’apparenza, allude al vissuto emotivo intimo della donna, letteralmente il più interno e invisibile, se non allo specchio, nel soliloquio di una dolente consapevolezza personale. L’artista riflette sul significato profondo dell’atto d’intimazione rivolto ad una donna, che rappresenta il rendere interno un volere estraneo, non proprio, e denota per ciò stesso tutta la continuità psicofisica di un’incontrovertibile introduzione coatta, fin dentro il fiore intatto dell’intimità, indotta ad interiorizzare. L’opera esprime una forzata comprensione di ciò che non è capito e condiviso, nel monito al riguardo di tutto il contenuto semantico che popola un atto di violenza.

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