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Gregory Antipov

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Winter” di Gregory Antipov

 

L’inverno di Antipov è fucina di possibile ulteriore, potenza magmatica che soggiace alla superficie gelida del visibile cosciente, ai piedi di ogni apparenza in forma. Il giovane artista gioca la metamorfosi delle forze elementari opposte, per il vissuto semantico-emozionale sintetico di un ghiaccio che arde.

La sapienza archetipica emerge dalla figura del cavallo, come forza pulsionale dell’inconscio, fonte creativa inesauribile, il cui zoccolo in cammino affonda la parvenza per suggere della profondità essente

di senso, oltre dell’identità. Monta questa potenza equina indomabile una sagoma di donna in instabile equilibrio, regina dei ghiacci, diveniente delle transitorie figurazioni del cosciente, quasi avvampasse di una lingua ignea di continuità con la bestia, alimento costante dei suoi mutevoli glaciali apparire, tutti accoglienti il dettato frammentato di verità, presente e inudibile globalmente all’umano. La coda lunghissima dell’animale, fiammeggiante passato in eterno ritorno, chiude il cerchio del tempo, svelando l’intimo segreto ciclico dell’essere, che sposa gli opposti nell’arte e rigenera il significato della vita.

 

Antiponov’s winter is a smithy of might that underlies the icy surface of consciousness, foundation of any appearance. The young artist plays with the metamorphosis of mutually opposing primary forces, synthesized in the semantic and emotional meaning of burning ice.

Archetypal wisdom emerges from the horse figure, emblem of the instinctual strenght of the unconscious and inexhaustible creative source, whose hoof overcomes the appearances to suck the intimate meaning, beyond identity. A silhouette of an unstable woman rides this indomitable equine puissance, ice queen, which becomes representation of the transient reality, that blazes with the beast, nourishment of hers glacial beings whom accept a fragmented truth, globally inaudible to humane. The beast’s long tail, blazing past which constantly returns, closes the circle of time, revealing the intimate secrets of being that merges the opposites in art and regenerates the meaning of life.

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(Carolina Garrow's translation)

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