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Hans Eigenheer

Hans Eigenheer, Ohne Titel.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Ohne Titel” di Hans Eigenheer

 

L’arte profondamente simbolica di Eigenheer, iter labirintico relazionale e metamorfico, è inno del presente e sguardo memoriale e inconscio delle origini, che si sospinge molto oltre le convenzioni culturali, sottraendo ogni superfluo, alla ricerca epifanica del senso dell’uomo. La rivelazione archetipica emerge nelle sembianze femminili di madonna, in qualità di luogo universale d’accoglienza, di contenimento e di bianca luce elargente, ove l’informe divenire caotico del mondo si proietta per rinascere, ove il frammento casuale dell’ente trova unità, armonia, nome, senso, necessità e direzione all’essere. L’opera senza titolo offre un cammino iniziatico di liberazione dalle concrezioni razionali della propria apparenza usuale e dalla circoscritta finitudine e offre il ritrovamento di sé nella meraviglia del dono dell’oltre in un possibile infinito, perché infinito il fecondo grembo dell’arte generosamente e instancabilmente ricrea,

nel movimento che eccede le forme.

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