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Iolanda Casari

Iolanda Casari, Corsetto.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Corsetto” di Iolanda Casari

 

La scultura in ferro e cartacemento della Casari è un corsetto in tricot, a maglia indemagliabile, ovvero che non disfa con la rottura, tessuto a catena unita nato in antica Grecia per abiti cerimoniali. L’artista esprime la prigionia dell’apparenza solare e cosciente, che costringe ad un processo d’identificazione obbligata nella norma sociale, per rimozione della dimensione di libertà e di verità, che soggiace alla rappresentazione. È un monito alla donna murata dall’abitudine a sembrare, perché risponda a se stessa e non all’alienazione di un’aspettativa.

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