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Lakhdar Khiar

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Harmonie complexe” di Lakhdar Khiar

 

L’emozione cromatica del Khiar è armonia che, con la stessa radice di arte, è sintesi che rifonde la molteplicità in un tutto unitario e concordante, all’unisono di un cuore solo, di un plesso solare comune. È il raccolto delle impressioni sulla pelle, per attitudine a sentire, in sinestesia tattile, in un’esperienza archetipica universale di bagno sonoro, per una percezione e una reazione in termini emotivi, tonici e fonici, per stillato di sé. E null’altro è l’ambiente infinito che la risposta di sé, come nel contenimento primario delle vibrazioni del liquido amniotico, al tessuto intersensoriale veicolante gli umori del materno, in un vissuto inconscio che accomuna e comunica oltre le differenze.

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Sans Titre N°1” di Lakhdar Khiar

 

Le apparizioni pittoriche del Khiar sono canalizzazioni del movimento ascendente e discendente di senso dell’uomo a quello naturale e spirituale. È una tensione dialettica fra quadrati e cerchio, ove i quadrati rappresentano la dimensione terrestre e materiale dei quattro elementi, dei punti cardinali, delle stagioni, mentre il cerchio è indice del luogo di totalità essente, che conduce alla luce solare della verità, al principio fondamentale, al luogo di fissità dell’essere oltre il movimento del divenire.

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