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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Linda Paoli

Critica in semiotica estetica dell’Opera “La pelle pensa” di Linda Paoli
Il movimento grafico della fotografia della Paoli denuncia l’usuale mancanza di una coscienza di propriocezione corporea, implicita nell’associazione sinestesica e nella connessione riflessologica di mano – corpo – mente, sulla base di una comune funzione di comprensione della realtà. L’arte è l’articolazione del Sé, che restituisce la connessione dell’uomo all’uomo, dell’uomo al mondo. La conquista eretta e indicale porta dall’aderenza di realtà alla parola: dal grembo materno e terrestre al nome che ricuce il distacco, oltre i confini della presenza fisica, nella volontà dell’immaginazione, nella spiritualizzazione della materia, come sempre possibile estrema estremità dell’essere.

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Voglio andare a casa” di Linda Paoli
L’elaborazione digitale decontestualizzante della Paoli scuote e interroga sul luogo di dimora dell’uomo, sempre in movimento eccentrico dal presente, sempre nell’ulteriorità e nel rovesciamento e trascendimento di un passo dialettico oppositivo e alternato di finite prospettive, in un rivolgere segnico e nemboso al luogo terso. Il giaciglio dell’uomo è al fiorire delle proprie mani tese, al desiderio della molteplicità nell’unità, ad abitarsi, nel superamento di sintesi della materia, per sublimazione, al calice di quintessenza spirituale.

Critica in semiotica estetica dell’Opera “L'ascensore” di Linda Paoli
L’elaborazione grafica della fotografia della Paoli rappresenta la dimensione indicale dell’uomo, di segno ascendente che rimanda al significato sotteso e propone una domanda etica di solidarietà fra evento e figura, perché ogni evento è accadente secondo un particolare punto di vista. Il sapere è retroflesso e anteflesso, a carattere mimetico, nel ritmo che porta avanti l’indietro e riconosce l’indietro in avanti.