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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Luigi Rabbai
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Testa memoria di un mito” di Luigi Rabbai
Epifanie di archetipi, le sculture del Rabbai risalgono indietro nel tempo, incantato dai cerchi ritornanti delle lignee venature della vita, al primo passaggio dall’inconscio alla coscienza, dalle sonorità emotive ed intime del silenzio memoriale, alla parola del mito paradigmatico, che muta l’esperienza in figura sapienziale. Mnemosyne è la memoria del ritorno a un’origine, mai spiegata, tuttavia colta abissalmente fra i cerchi di un luogo atemporale. Allora l’uomo non è che il proprio racconto di un unico inudibile canto universale tornante, che, fra memoria ed oblio, è sogno notturno che abita la luce della parola e la sorregge, perché ogni esistenza sia il nodo di una madre materia radice.
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Migranti” di Luigi Rabbai
L’opera scultorea del Rabbai esprime il senso di solitudine e di speranza dei migranti, nel sentimento di lacerazione dalla coscienza d’identità depauperate da se stesse, come onde, disperse e desiderose di tornare alla terraferma della pace, del riconoscimento mutuale dell’alterità e della riconoscenza, nel sogno di un nuovo paradigma di realtà.