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Magaly Quirós Cruz - Maquiz

Un bacio immateriale

Vorrei che il mio spirito

diventasse musica

per volare al tuo orecchio

mentre sogni e, così,

accarezzare i tuoi sensi.

Vorrei toccare, una a una,

le corde che ti fanno vibrare. Una melodia selvaggia, senza tempo,

senza ieri, senza domani, senza dolore.

Vorrei navigare nella tua essenza

e perdermi in quel flusso

di note fragranti ed essere, estatico, protetto da suoni puri.

Vorrei diventare tutt'uno con te,

come il flauto diventa tutt'uno con il vento,

come il vetro si fonde con il fuoco, e, nelle sfumature del blu e del viola, seminare quell'armonia

che ci comunica vita e fantasia.

Vorrei essere musica e toccarti senza toccarti. Baciare tutta la tua pelle

con un bacio immateriale.

 

Un beso inmaterial

 

Deseo que mi espíritu

se transforme en música

para volar hasta tu oído

mientras sueñas y, así,

acariciarte los sentidos.

Deseo tocar, una a una,

las cuerdas que te hacen vibrar. Melodía salvaje, sin tiempo,

sin ayer, sin mañana, sin dolor.

Deseo navegar entre tu esencia

y perderme en ese arroyo

de notas fragantes y, extasiado, quedar abrigados de puros sonidos.

Deseo hacerme una contigo,

como la flauta se hace una con el viento,

como el vidrio se funde con el fuego y, en colores azules y violetas, sembrar esa armonía

que nos comunica la vida y la fantasía.

Deseo ser música y tocarte sin tocar. Besarte toda tu piel

con un beso inmaterial.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Un bacio immateriale” di Magaly Quirós Cruz - Maquiz

 

Nella carezza della più impalpabile delle arti, la musica, solleva la parola trasfigurata della Quirós Cruz – Maquiz, a superare la linearità vanente del tempo in divenire e i confini spaziali, oltre i limiti materiali, nella dimensione estatica, aerea e spirituale, che vince le dolenti scissioni oppositive della molteplicità nel respiro unitario coessenziale dell’essere stesso con l’amato.

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