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Manuela Pederzolli

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “L’amor che move il sole e l’altre stelle” di Manuela Pederzolli

 

Un itinerarium mentis in Deum è la volontà innaturante e trasmutante la materia in spirito divino della Pederzolli. È la ricerca di una verità profonda, come acqua corrente, come linfa che sussume, come sangue che sacrifica, per la riconciliazione degli opposti. È il respiro estatico che espande la luce del pensiero all’anima del mondo. Nella trascendenza dell’ulivo è vinta l’apparenza e la distinzione fra ente ed essere, al senso unitario dell’essenza d’amore ritornante.

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “L'ulivo rosso” di Manuela Pederzolli

 

La visione ignea della Pederzolli è una partecipazione diretta e panica della verità, è la torsione roteante dell’evoluzione di metamorfosi. L’ascesi della volontà supera la rappresentazione formale per la coessenzialità elementare al sole. Dalle spire ctonie della nigredo della terra, l’artista offre un movimento di palingenesi della coscienza ardente del pensiero.

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Pink Bay” di Manuela Pederzolli

 

Liberato da ogni tempo di Chronos, da ogni logica sommatoria della coscienza, il simbolismo archetipico della Pederzolli celebra la sizigia del fuoco e dell’acqua, quando la solarità torna nel grembo marino per la sintesi aurea di verità. E la terra arrossisce pudica di rosa assistendo, da spettatrice meravigliata e commossa, all’insolubile ierogamia.

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