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Marco Ponzi

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Marco Ponzi, Non c'è casa senza futuro 3.JPG

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Non c'è casa senza futuro” di Marco Ponzi

 

Su tavelle edili il Ponzi proietta la viva sinestesia di un futuro, come serranda dell’orizzonte possibile. La possibilità è al moto abitativo d’innumerevoli inizi, alla libertà d’immaginazione che proietta al luogo franco e transizionale della superficie, fra sé e mondo e nella sintesi di entrambi, alla rêverie che rende fanciulli di se stessi, a ricominciarsi. È questo il paradigma del passaggio ontico dalla libertà d’immaginazione all’immaginazione di libertà di vita, da sogno a progetto di futuro.

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