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Marco Ponzi

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Non c'è casa senza futuro” di Marco Ponzi

 

Su tavelle edili il Ponzi proietta la viva sinestesia di un futuro, come serranda dell’orizzonte possibile. La possibilità è al moto abitativo d’innumerevoli inizi, alla libertà d’immaginazione che proietta al luogo franco e transizionale della superficie, fra sé e mondo e nella sintesi di entrambi, alla rêverie che rende fanciulli di se stessi, a ricominciarsi. È questo il paradigma del passaggio ontico dalla libertà d’immaginazione all’immaginazione di libertà di vita, da sogno a progetto di futuro.

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Schizzo d’autore irripetibile due” di Marco Ponzi

 

Il dripping del Ponzi è compiacimento diretto, un vissuto di propriocezione, un raccolto delle impressioni sulla pelle del mondo, come sulla pelle umana, per cui non si chiede altro all’ambiente che essere risposta di sé. La traccia immaginativa dell’artista è sostanziata di corpo, in un’arte protomentale, in cui il fisico e lo psichico si trovano in uno stato indifferenziato.  È una semantizzazione di processi fisiologici nell’urgenza armonica di essere al mondo.

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